Muoiono le Stenelle striate

Eventi di mortalità anomala di Stenella striata stanno interessando le coste tirreniche dall′inizio dell′anno. Allertati tutti i Centri di recupero attivi al livello nazionale.

Un numero insolitamente elevato di spiaggiamenti di delfini appartenenti alla specie Stenella striata (Stenella coeruleoalba) si è verificato dall′inizio dell′anno lungo il tratto di costa compreso tra la Toscana e la Sicilia. Secondo i dati del Ministero dell′Ambiente, aggiornati al 20 febbraio, sono 45 le Stenelle striate spiaggiatesi sui litorali di Sardegna, Sicilia, Calabria, e, con una particolare concentrazione, lungo le coste del Lazio e della Toscana.

Il dato è allarmante perché si discosta molto da quello medio di 3,8 Stenelle/anno risultante dagli spiaggiamenti registrati dal 1987 al 2012 nella Banca Dati Spiaggiamenti dell′Università di Pavia.

Tra gli esemplari rinvenuti, per lo più adulti, risultano ugualmente colpiti sia i maschi che le femmine. Fatta eccezione per un cucciolo deceduto poche ore dopo il ritrovamento a Civitavecchia, in molti altri casi le Stenelle spiaggiate si presentavano in avanzato grado di decomposizione. Questo fatto, oltre a rendere ancor più difficile la ricerca di una causa del loro decesso, ha fatto pensare ad una morte sopraggiunta in aree lontane dal ritrovamento. Per essere avvalorata, questa supposizione dovrà trovare sostegno nell′analisi dei dati meteo-marini sulle correnti e i venti nel bacino del Tirreno dall′inizio dell′anno attualmente in corso.

Il fatto che nella moria sia coinvolta una sola specie, unitamente alla distribuzione geografica del fenomeno, fa sì che tra le possibili cause quella infettiva sia al momento la più accreditata. Già nel 1991, infatti, un′imponente epidemia di morbillivirus colpì la popolazione di Stenelle striate del Mediterraneo, con ben 19 casi di spiaggiamenti lungo le coste italiane nel solo mese di gennaio. Questo virus, che nei mammiferi marini è causa di gravi affezioni all′apparato respiratorio e al sistema nervoso centrale, è stato isolato più volte in cetacei spiaggiatisi lungo le coste italiane tra il 2007 e il 2011. Dei 45 casi di Stenella striata censiti nel 2013, solo uno è risultato finora positivo per la presenza del virus, ma ulteriori accertamenti autoptici sono tuttora in corso sui campioni ottenuti dagli altri esemplari. E′ interessante osservare, inoltre, come in 6 Stenelle sia stata rilevata la presenza di un microorganismo patogeno, il Photobacterium damselae, che nei pesci e nei mammiferi marini causa sindrome emolitica e lesioni ulcerative.

I dati in possesso al gruppo di lavoro del Ministero, che nel frattempo ha allertato tutti i Centri di recupero presenti nel territorio nazionale, non consentono ancora di formulare una diagnosi definitiva. E′ certo però che la mortalità nei cetacei dovuta alle malattie infettive, siano esse virali o batteriche, viene aumentata da altri fenomeni di natura antropica, come l′inquinamento e la penuria di cibo, che agiscono indirettamente debilitando il sistema immunitario di questi animali, già provati nella loro sopravvivenza in un ecosistema il cui livello di degrado è in crescita.


 
 


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