Il tonno rosso ancora senza tutela integrale

Il tonno rosso non verrà inserito nella lista delle specie gravemente minacciate di estinzione della Convenzione dell′Onu sul commercio internazionale delle specie in estinzione (Cites).

Il Comitato dei 27 membri dell′Unione Europea alla Cites ritiene prematuro accogliere l′indicazione della Commissione UE di sostenere la proposta del Principato di Monaco, e compiere così il primo passo per inserire il tonno rosso tra le specie in pericolo. La decisione viene rimandata all′Iccat (Commissione internazionale per la conservazione dei tonni dell′Atlantico) dove nella prossima riunione di novembre in Brasile si discuteranno i nuovi dati scientifici sullo stato della risorsa. L′Iccat, l′organismo internazionale che fin dal 1969 decide sulla gestione della risorsa del tonno atlantico, è composta da 48 contraenti tra cui l′UE che sta esercitando negli ultimi anni una certa pressione affinché si migliori la gestione e la conservazione di questa risorsa. L′Iccat nel 2008 aveva già varato misure di protezione del tonno rosso come la diminuzione del totale ammissibile di catture, la riduzione della durata della campagna di pesca e un programma di riduzione delle capacità di pesca. La specie però continua a soffrire di un progressivo declino.

Il tonno rosso subisce il colpo più duro nelle aree di riproduzione, come il Mediterraneo, dove viene pescato da tutti i paesi che vi si affacciano, un prelievo che ha raggiunto l′apice nel 1996 con 50.000 tonnellate. Nel 2007 le tonnellate dichiarate sono state 30.000 ma la pesca illegale fa lievitare ulteriormente il volume delle catture.

La pesca è praticata nel Mediterraneo con reti da circuizione (tonnara volante) che raggiungono i 1700 m di lunghezza e 400 metri di altezza. Negli ultimi anni i tonni catturati vengono trasferiti ancora vivi in gabbie galleggianti off shore dove vengono stoccati e nutriti diversi mesi prima di essere esportati sui mercati giapponesi che assorbono sino all′80% delle catture effettuate.
 


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