Dieci giorni per salvare il mondo

Si svolge a Copenhagen dal 7 al 18 dicembre la conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici che dovrà decidere del futuro del mondo.

I governanti di tutto il mondo si incontrano al vertice di Copenhagen per decidere quali strategie adottare per ridurre le emissioni dei gas-serra responsabili del riscaldamento globale. I Paesi industrializzati e quelli emergenti dovranno raggiungere un accordo forte e serio sugli obiettivi di riduzione per il prossimo decennio capaci di rallentare il cambiamento del clima.

Le conseguenze del riscaldamento globale sono già sotto i nostri occhi e secondo le stime di buona parte del mondo scientifico si aggraveranno ulteriormente nel prossimo futuro, con impatti irreversibili sul Pianeta. Trent′anni fa la banchisa artica ha cominciato a sciogliersi, con un ritmo sempre più elevato negli ultimi dieci anni: secondo gli scienziati, entro un secolo i mari potrebbero innalzarsi di oltre un metro, sommergendo buona parte delle aree costiere nel mondo.

L′innalzamento delle temperature dei mari metterebbe a rischio l′intera catena alimentare marina poiché determinerebbe la sparizione dell′alimento base, il plancton. Le temperature più alte stanno già alterando gli habitat di molte specie, compromettendone la sopravvivenza: alcune popolazioni di pinguini in Antartide sono diminuite del 33 per cento.

La desertificazione indotta dal mutamento climatico, così come l′aumento nell′intensità e frequenza di eventi meteorologici estremi, minacciano la sopravvivenza di milioni di persone, soprattutto nei paesi più poveri e, secondo gli esperti, se non si invertirà subito la tendenza la situazione potrebbe peggiorare nei prossimi decenni.

In attesa che i governi riuniti a Copenhagen trovino un accordo sul futuro del Pianeta, è bene ricordare che la lotta al riscaldamento globale dipende soprattutto dai nostri comportamenti quotidiani. La gran parte delle emissioni di gas serra è generata dall′energia che usiamo per la casa, per i trasporti, per produrre le merci che consumiamo, per smaltire i rifiuti che produciamo. Uno stile di vita più sobrio nei consumi e attento a evitare gli sprechi è un atto di responsabilità nei confronti del nostro ambiente e delle generazioni future.

Utilizzare lampade a risparmio energetico, spegnere la luce quando non serve, ricordarsi di staccare le spine che collegano tutti i nostri apparecchi e elettrodomestici dalle prese, scegliere prodotti che utilizzano pochi imballaggi, preferire merci prodotte localmente e cibi di stagione, sono solo alcuni esempi dei piccoli gesti che ci fanno risparmiare denaro e che contribuiscono a salvaguardare il nostro futuro.

 


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