I grandi squali in Sardegna:
predazione e necrofagia.
Evidenze di predazione e necrofagia da parte di grandi squali predatori su esemplari di delfino striato (Stenella coeruleoalba) e delfino comune (Delphinus delphis) spiaggiati lungo la costa meridionale della Sardegna.

Introduzione
La predazione da parte di grandi squali predatori rappresenta un fattore naturale di mortalità raro ma documentato per i mammiferi marini nel Mar Mediterraneo. Inoltre, l’alimentazione opportunistica degli elasmobranchi su carcasse di cetacei viene occasionalmente riportata nei registri di spiaggiamenti. Il Centro Recupero Cetacei e Tartarughe Marine (CRCTM) Laguna di Nora opera attraverso la rete Rete Regionale per la Conservazione della Fauna Marina sotto l’Assessorato Difesa dell’Ambiente della Regione Autonoma della Sardegna. Dal 1993, la missione principale del CRCTM è il monitoraggio, il recupero e la conservazione di cetacei e tartarughe marine lungo le coste sud-occidentali della Sardegna. Durante le attività del CRCTM, sono stati indagati tre episodi di interazioni tra delfini striati (Stenella coeruleoalba) e delfini comuni (Delphinus delphis) con grandi squali predatori. Sono presentate ipotesi di predazione e/o necrofagia e le specie di squali presumibilmente coinvolte negli eventi.

Eventi analizzati
- Pula, 2011 – predazione su Stenella coeruleoalba
Esemplare giovanile – Lunghezza ~550 mm (dal rostro alla metà del fianco)
Distanza interdentale (IDD) = 34 mm - Gonnesa, 2017 – predazione/necrofagia su Stenella coeruleoalba
Esemplare giovanile, femmina – Lunghezza totale (TL) = 1420 mm
Circonferenza del morso (BC) = 408 mm - Isola di San Pietro, 2018 – predazione su Delphinus delphis
Esemplare adulto, maschio – Lunghezza totale = 1930 mm – Distanza interdentale (IDD) = 30 mm – Circonferenza del morso (BC) = 377 mm
Discussione
Tre specie di squali candidate – due lamniformi (Carcharodon carcharias e Isurus oxyrinchus) e un carcharhiniforme (Carcharhinus obscurus) – sono state selezionate sulla base di:
- Presenza documentata nell’area
- Intervallo di IDD e BC compatibile con i valori misurati sperimentalmente
- Propensione nota a predare cetacei
I valori di IDD del primo esemplare sono compatibili con un C. carcharias di TL massimo stimato di 4200 mm.
I valori di BC del secondo esemplare corrispondono a C. carcharias, I. oxyrinchus e C. obscurus con TL massimo stimato rispettivamente di 2966, 2779 e 3368 mm. I valori di IDD e BC del terzo esemplare corrispondono a C. carcharias e I. oxyrinchus con TL massimo stimato rispettivamente di 2730 e 3301 mm.
Le stime di TL degli squali ottenute tramite IDD e BC indicano che gli eventi di predazione e/o necrofagia analizzati potrebbero essere stati causati da Carcharodon carcharias e Isurus oxyrinchus, due specie note per la loro capacità di predare cetacei nel Mediterraneo.


Materiali e metodi
La raccolta dei dati è stata parte del monitoraggio del CRCTM lungo la costa sud-occidentale della Sardegna, Italia. Le misurazioni morfometriche degli esemplari spiaggiati sono state effettuate utilizzando calibri Vernier e nastro metrico. I valori di IDD e BC sono stati misurati secondo Lowry et al. (2009). I valori medi di IDD e BC sono stati trasformati in logaritmo e utilizzati come variabili indipendenti in equazioni di regressione lineare per la mascella superiore e inferiore di specie selezionate di squali. La lunghezza totale dello squalo (TL) è stata stimata applicando l’antilog della variabile dipendente ottenuta, e le stime delle dimensioni dei predatori coinvolti nei diversi casi sono state confrontate con i range di TL per le specie selezionate.